Il Mediatore Familiare

La mediazione familiare è un processo che aiuta i genitori a riorganizzare le relazioni familiari in un momento di crisi e di conflitto, garantendo uno spazio neutro e riservato, al di fuori dell’ambito giudiziario.

Il mediatore ha in particolare la missione di creare il contesto nel quale favorire l’elaborazione del dolore causato dalla perdita, attraverso tre passaggi: la consapevolezza del dolore, la capacità di esprimere il dolore e di condividerlo con l’altra parte.

E’, infatti, il dolore che crea il conflitto, ed è il conflitto che causa rifiuti e disconferme. Le famiglie arrivano in mediazione mostrando di stare male nel presente, di essere fortemente ingarbugliate nel loro passato e di essere molto confuse sul loro futuro.

La loro situazione è così densa di conflitto e di dolore che si mettono in atto delle distorsioni dei processi cognitivi. Le narrazioni di lei e di lui sono compresse, riescono a vedere solo alcuni aspetti e ne cancellano degli altri, restringono tutto al presente e alle colpe dell’uno/una verso l’altra/altro, dimenticando le qualità dell’altro, i motivi del loro amore e il processo per il quale sono arrivati a questo punto.

Compito del mediatore è, quindi, quello di allargare il campo visivo delle persone, ovvero forzarle ad arricchire la loro narrazione, in modo da ridefinire il problema e da trovarne insieme le possibili soluzioni.

Queste soluzioni sono riportate poi negli accordi di mediazione, che, insieme a un ritrovato modo di dialogare, garantiranno a questi genitori di mettere in salvo il sistema famiglia e in particolare il diritto del bambino alla bigenitorialità.

Nell’ambito della Mediazione Familiare ci si pone valutando la risorsa specifica volta a favorire la negoziazione di tutte quelle questioni relative alla separazione o al divorzio.

La coppia è incoraggiata dal mediatore a strutturare gli accordi che meglio rispondono alle esigenze di tutti i componenti del nucleo familiare, diventando protagonista nella gestione del proprio conflitto ed indirizzando le proprie risorse per trovare un dialogo il più possibile funzionale ai cambiamenti che si prospettano per tutta la famiglia.

Il mediatore familiare affronta sia gli aspetti emotivi (affidamento dei figli, continuità genitoriale, comunicazione della separazione al nucleo familiare, ecc.) che quelli più strettamente materiali (divisione dei beni, determinazione dell’assegno di mantenimento, assegnazione della casa coniugale, ecc.).

E’ infatti di immediata percezione che una soluzione concordata tra tra ex coniugi, diritto di visita, assegno di mantenimento ed altro, se adottata al termine di un percorso di mediazione, possa  essere più rispettata dalle parti rispetto ad una decisione imposta da un Tribunale, spesso senza tener conto delle esigenze di ciascuno di essi.

In sintesi la mediazione familiare:

  • E’ rivolta obbligatoriamente ad entrambi i membri della coppia
  • Ha come obiettivo la separazione consensuale o il divorzio congiunto
  • E’ un intervento a breve termine a cui i figli non possono partecipare
  • Favorisce la comunicazione alla ricerca di un accordo

Al termine di tale percorso, il mediatore farà stilare dagli stessi partecipanti l’elenco degli accordi raggiunti che verrà successivamente inserito nel ricorso per separazione consensuale o divorzio congiunto.